al “Centro di Formazione don Luigi Cecchin”
Discorso di Padre JAILTON DE OLIVEIRA LINO
Provinciale della congregazione in Brasile
LIMOEIRO, 28 FEBBRAIO 2011
Il nostro saluto come Congregazione, a tutti voi, perché il cuore della nostra Congregazione oggi batte qui a Limoeiro.
Tutta la nostra Congregazione, particolarmente qui in Brasile, oggi è in preghiera e unita alla comunità di Limoeiro. Tutti i confratelli delle diverse missioni mi hanno chiamato e mi hanno pregato di portare il loro abbraccio a Padre Gilson, fr. Roque e fr. Edinaldo, assicurando la loro presenza spirituale.
Il nostro grande grazie a Mons. Severino che ci accoglie con la sua bella accoglienza francescana! Il nostro desiderio venendo qui è stare in mezzo a voi come coloro che servono, come di fatto noi siamo: “POVERI- SERVI”. Così noi vogliamo stare in mezzo a voi con la nostra povertà: servendo.
Il nostro saluto a tutti voi che rappresentate l’autorità pubblica di Limoeiro: la municipalità e le diverse componenti civili.
Noi siamo qui a Limoeiro per lavorare con voi, noi vogliamo lavorare con voi, voi sapete che noi siamo qui.
Noi contiamo che questo suolo è terra santa e questo suolo che stiamo calpestando è di fatto una terra santa perché è irrigata da un uomo santo: don Luigi Cecchin.
In questi giorni avremo l’opportunità di un incontro con il sindaco e alcune autorità della città per ribadire una volta di più, la nostra intenzione di lavorare in stretto accordo con l’amministrazione. Noi non abbiamo un partito politico, il nostro grande partito è Gesù Cristo e il Vangelo, e con voi vogliamo lavorare in questo senso.
So che c’è una convenzione dell’amministrazione comunale con il Centro di Formazione, ma noi vogliamo chiedere pubblicamente che questa partecipazione venga ampliata, molto ampliata, affinchè i bambini e adolescenti, i vostri figli e figlie, possano essere accolti, assistiti, educati con la maggiore e migliore dignità possibile, poiché tutti, tutti siamo figli di Dio, diceva il nostro fondatore.
I poveri e i bisognosi, anch’essi sono figli di Dio, e devono essere accolti con ancor maggiore dignità. Perciò noi chiediamo francamente a voi: assessori, segretari, alla signora vice-sindaco, al signor sindaco e a tutti coloro che hanno autorità, di guardare a questa casa, con maggior amore, ma non con l’amore che guarda soltanto, ma con quell’amore che stende la mano, l’amore che visita, l’amore che si impegna effettivamente con una educazione di qualità che noi vogliamo continuare a dare come la dava don Luigi.
Un anno fa venni a Limoeiro ed ebbi la fortuna, la grazia della Provvidenza, di conoscere don Luigi. Lasciando Limoeiro commentavo emozionato con il fratello che mi accompagnava: ho conosciuto un uomo santo. Voi avete conosciuto un santo.
Noi non siamo venuti qui per sostituire don Luigi, poiché don Luigi è insostituibile. Noi siamo venuti qui per continuare l’opera di don Luigi, per mantenere vivo lo spirito di don Luigi tra noi.
Mi permetto di dare un suggerimento al Vescovo Severino: sarebbe interessante che noi potessimo lavorare in questo tempo perché venga riconosciuta la santità di don Luigi nella Chiesa. Da parte nostra diamo tutta la disponibilità perché questo uomo che io ho conosciuto e toccato e con il quale ho convissuto, venga riconosciuto nella sua santità.
Un saluto tutto speciale per gli amici italiani.
La vostra presenza in mezzo a noi è molto significativa, perché la Vostra presenza è la presenza di una entità cristiana che con fede, con sacrificio dona un po’ di sé perché noi possiamo portare avanti quest’opera che è una opera produttrice di vita.
Portate a tutti dell’Associazione Amici del Terzo Mondo che sono in Italia, che qui a Limoeiro avete trovato una comunità viva, una comunità di fede, una comunità di cristiani che amano Gesù Cristo e i suoi poveri.
Avete trovato anche una piccola comunità religiosa: poveri, fragili, figli di don Calabria, disposti a portare avanti insieme con voi questa bellissima opera fondata dal caro don Luigi e che deve essere portata avanti da tutti noi.
Grazie, tantissime grazie a tutti voi.
E il nostro saluto anche a voi del Centro di Formazione, a Silvia, a Alderico, a tutti voi che fate parte di quest’opera; ai bambini, agli adolescenti: voi siete la nostra famiglia, la nostra casa è la vostra casa, la nostra vita è la vostra vita.
In Padre Gilson, fr. Roque, e fr. Edinaldo, voi troverete dei veri fratelli. Io ho detto a Silvia: “falli lavorare”, poichè essi sono ben disposti a lavorare.
Quando venni qui la prima volta, don Luigi mi condusse davanti all’immagine della Sacra Famiglia qui nell’entrata e mi disse: “guarda Padre Jailton, l’icona della Sacra Famiglia è quello che noi tentiamo di realizzare qui nel Centro di Formazione”; noi vogliamo creare una vera famiglia.
E’ questo che il nostro fondatore vuole: che noi siamo una famiglia.
In voi vogliamo trovare dei veri fratelli e delle vere sorelle, che vestono la divisa del Centro di Formazione, che assumono lo spirito di don Luigi, che lottano, si sforzano, si donano come faceva lui, per questi poveri, i prediletti di Dio.
Fin d’ora tante grazie, e tanta forza per un buon lavoro!
Che Dio benedica tutti e ricompensi tutti.
Un grazie speciale, per la vostra generosità verso i Poveri Servi, che Dio ricompensi questi vostri bellissimi gesti di generosità che ho visto con i miei occhi.
Chi dona ai poveri, mi diceva mia mamma, fa un investimento.
Che Dio vi ripaghi, grazie.